Simonetta Fadda

Lavoro soprattutto con il video, l'installazione e il disegno, con un forte interesse per il linguaggio. Uno dei soggetti ricorrenti dei miei video, solitamente realizzati con tecnologie video non professionali, è il paesaggio sociale costruito dalle persone nelle loro interazioni reciproche e con gli oggetti del quotidiano. Per le mie installazioni utilizzo materiali poveri o riciclati, come cartone e tubi catodici. Nei miei disegni metto spesso in dialogo la parola con l’immagine.

Le mie opere sono conservate in collezioni private e pubbliche in Italia e in Francia, tra cui FRAC Fond Régional d’Art Contemporain de la Corse, Corti (FR); Fondation du Doute, Blois (FR); MUSA Museo della ceramica, Savona (IT); Museo di Villa Croce, Genova (IT); MAMBO Museo d’Arte Moderna di Bologna (IT); Museo di Sant’Agostino, Genova (IT). Progetto situazioni di didattica informale all’interno di strutture museali, scolastiche, psichiatriche, carcerarie, con laboratori sui media rivolti a bambini, ragazzi e adulti.

Ho la cattedra di Pedagogia e didattica dell’arte presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove insegno anche Didattica per il museo ed Etica della comunicazione.

Nel 1999 è uscito il mio studio sul video come medium artistico e politico negli anni Sessanta e Settanta Definizione zero: origini della videoarte fra politica e comunicazione, che è stato ripubblicato in una nuova edizione aggiornata nel 2017. Nel 2020 è uscito Media e arte. Dalle caverne dipinte agli ologrammi cantanti (2020), una ricerca sui delicati rapporti tra soggettività, esperienza e media, alla luce delle ricadute sociali generate dagli strappi linguistici creati dagli artisti. Con Pier Luigi Capucci, ho curato nel 2013 l’edizione italiana di Expanded Cinema, di Gene Youngblood.