Nel pieno delle contestazioni degli anni Sessanta, arriva il video ed è subito fagocitato dagli artisti e dagli attivisti. È il medium giusto al momento giusto, per creare una televisione dal basso capace di coinvolgere lo spettatore in situazioni collettive che gli permettono di entrare consapevolmente e fisicamente nel processo di trasmissione delle immagini. Dalle installazioni TVCC di Dan Graham e Peter Campus alle sperimentazioni sul segnale elettromagnetico di Nam June Paik o Steina e Woody Vasulka, fino alle esperienze italiane più innovative (Luciano Giaccari, Alberto Grifi, collettivo Videobase, Laboratorio di Comunicazione Militante), il volume di Simonetta Fadda analizza il video come tecnologia e come forma culturale dell’epoca analogica, ripercorrendo la sua storia iniziale nel mondo dell’arte e dell’attivismo politico, fino al 1979. Pubblicato per la prima volta nel 1999, in questa nuova edizione, ampiamente aggiornata e integrata da materiali inediti e da scritti dei “pionieri” della video arte in Italia, Definizione zero estende l’orizzonte della ricerca alla svolta visuale determinata dal digitale, con una riflessione finale sulle ricadute estetiche e antropologiche della tecnologia numerica.
Definizione Zero2017
Origini della videoarte fra politica e comunicazione
1999 prima edizione, Costa&Nolan