Non mi ha mai interessato la perfezione della finta verosimiglianza iperreale delle immagini fiction e pubblicitarie che affollano i nostri schermi. Questa presunta “esattezza visiva” non è l’unica possibilità a nostra disposizione per guardare il mondo dentro a un’immagine audiovisiva. Se davvero vogliamo fare esperienza attraverso il video, non dobbiamo saturare i nostri occhi di stimoli che bloccano le emozioni e azzerano il pensiero. Per emancipare il nostro pensiero, liberare le nostre emozioni e, soprattutto, accendere l’immaginazione, è preferibile lasciar riposare lo sguardo negli interstizi che si aprono nelle immagini audiovisive, quando si lascia loro la libertà di agire in modo non-ideologico. Solo questi interstizi ci portano dentro noi stessi, proprio perché non mostrano quasi nulla…